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En plein air...imparare all’ aria aperta per “intercettare tutte le sfumature del colore generate dalla luce piena su ogni particolare”, studiare all'aperto per cogliere la vera essenza delle cose. Così stamattina niente zaini, niente banchi, niente muri: la nostra aula scolastica sarà Terlizzi, con le sue strade lastricate di basole, i vicoli che profumano della cucina casalinga della nonna e il sapore di vecchie storie raccontate attorno ad un braciere. 

2 ottobre FESTA DEI NONNI. Noi oggi li festeggiamo incontrandoli per le strade del paese, andando alla scoperta della loro cultura e delle tradizioni ormai dimenticate, ricercando nel centro storico, con il loro aiuto, i suoni e gli odori di quando erano bambini. 

In fila per due, sotto il pallido sole di ottobre si parte. Una scia di cappellini gialli percorre il paese, salutando e augurando buona festa dei nonni a chi seduto sulla panchina ci guarda con tenerezza e un pizzico di nostalgia. Con il naso all’insù ci accorgiamo che alcuni operai stanno allestendo le luminarie; chiediamo, allora a nonna Gina, che sta passando di lì, ci risponde: “domenica c’è la festa della nostra patrona La Madonna del Rosario, ha salvato Terlizzi dalla peste tanti anni fa. Andate a trovarla nella sua chiesa le vostre preghiere le faranno piacere.”

Dunque prima tappa: la chiesa della Madonna del Rosario. Entrati in chiesa, siamo subito attratti dall’altare: la Madonna ci aspetta con gli abiti della festa. Incontriamo il signor Vincenzo, Priore della Confraternita, che ci regala tante informazioni sulla statua della Vergine, sulla chiesetta, sulla storia della confraternita e sulla devozione dei terlizzesi verso la Madonna. Anche lui ci parla, come nonna Gina, della miracolosa guarigione dalla peste avvenuta a Terlizzi per MANO della Madonna e ci invita a visitare il luogo in cui si ricorda questo avvenimento. Ci saluta regalando a ciascuno di noi un Rosario: 50 rose per la nostra Mamma celeste.

Seconda tappa: alle spalle del mercato Lioy, che i nostri nonni chiamano mercato coperto, scopriamo un mosaico della Madonna del Rosario e un piccolo altare, leggiamo: I terlizzesi posero in ricordo della guarigione dalla peste del 1639.

Finalmente scopriamo che la statua della Vergine del Rosario, portata in processione per le vie del centro storico tra la gente stremata e afflitta dall’epidemia, allungò il braccio e con la mano toccò il muro, così subito gli ammalati guarirono. “Sotto il mosaico c’è ancora l’impronta della mano della Madonna” precisa nonna Mema che ancora si occupa di portare i fiori che adornano questo altare.

Terza tappa: via Toselli: una piazzetta si apre sotto i nostri occhi, intorno vecchie costruzioni in parte recuperate con moderne ristrutturazioni e altre ancora cadenti. Di fronte a noi in alto sulla facciata di un palazzo, una finestra con bifora: bellissima! Nonno Nino ci racconta dei tanti giochi fatti in questa piazza con le biglie o con un pallone di pezza.

Quarta tappa: via Tauro. Una nonnina che raccoglie offerte davanti all’arco, dopo aver accettato i nostri auguri per la sua festa, ci invita a ritornare lì domenica perché la tortuosa stradina sarà vestita a festa con fiori e colori poiché di li passerà la processione. La salutiamo promettendole di tornare domenica con i nostri genitori.

Quinta tappa: Santa Maria la Nova. Entriamo in chiesa e percorrendo la navata sinistra fino alla sacrestia osserviamo

sul muro l’antica Pala d’altare su cui vediamo la Madonna del Rosario al centro circondata da tutti i misteri della vita di Gesù e in fondo al quadro rappresentato un altro miracolo avvenuto durante la battaglia di Lepanto.

È ora di tornare. Che bello poter guardare alla nostra storia e alle nostre radici con “la luce piena su ogni particolare, cogliendo la vera essenza delle cose, ma è stato ancora più bello poterlo fare con la voce narrante dei nostri nonni. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a rendere unica questa nostra mattinata nella scuola “En plein air”

Gli alunni della 3^  "D" ed "E" e i loro insegnanti.

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