INCONTRO CON L’AUTORE
Marcello Kalowski
Un padre sopravvissuto ai campi di sterminio di Auschwitz, un figlio che gli vive accanto e si assume il compito di dar voce al suo silenzio.
Marcello Kalowski, figlio di ebreo polacco, qui a Terlizzi ospite della nostra scuola, rende omaggio postumo a suo padre con il romanzo “La scuola dei giusti nascosti”.
Dietro il racconto fantastico dell’amicizia di Sara, Michela e del bidello della loro scuola, il desiderio dell’autore di far conoscere fatti atroci del passato vissuti dal popolo ebraico e da chi è stato sterminato nel nome di una follia.
Il desiderio di restituire, attraverso la memoria, una dignità a suo padre.
Come ci ha raccontato Kalowski, gli effetti della Shoah non si sono esauriti al momento in cui si sono aperti i cancelli dei campi di sterminio; anche chi è uscito vivo, non è sopravvissuto realmente perché il peso di quelle esperienze lo ha accompagnato per tutta la vita.
“Sono io che devo assumere l’onere di dar voce al silenzio di mio padre, perché la sua esistenza, subita e vissuta con coraggio, acquisti il senso e la dignità che meritano”.
Una grande lezione di umanità quella a cui noi bambini delle classi quinte abbiamo assistito perché la scuola sia davvero pietra d’inciampo, unico modo di celebrare la memoria, una cosa viva, lo strumento per progredire.
“È nostro dovere opporci a tutti i tentativi di rinnegare il principio su cui si fonda la nostra società: il rispetto della persona!”
Kalowski
Alunni e alunne di classe V